Sulla prostituzione…

Alcuni sindaci hanno emesso tempo fa un’ordinanza che prevede la multa e l’arresto per alcuni mesi ai clienti delle prostitute. Ma siamo sicuri che sia veramente efficace una misura del genere? Forse le prostitute invece che riversarsi sulle strade finiranno per esercitare la loro attività in appartamenti ed hotel. Alcuni sostengono che in questo modo non finiranno la tratta e lo sfruttamento, ma che addirittura aumenteranno i reati nei loro confronti. Lontani da occhi indiscreti i maniaci e i malintenzionati potrebbero fare ciò che vogliono alle prostitute. Si pensi che le professioniste devono esercitare al chiuso singolarmente per evitare di commettere il reato di favoreggiamento. Non possono assolutamente fare gruppo. Ricordiamo che la prostituzione è il mestiere, a detta di molti, più antico del mondo. Addirittura, se si pensa al linguaggio comune, se qualcuno usa espressioni come “professionista” o “donna di mondo” tutti intendono purtroppo che si fa riferimento ad una meretrice. Per alcune civiltà in passato le prostitute svolgevano anche una funzione sacra. Nell’antica Grecia e nell’antica Roma questa attività era permessa. In quelle epoche c’erano le cosiddette etere che si prostituivano ed allo stesso tempo erano donne di cultura. Nel medioevo similmente c’erano le cortigiane che sapevano intrattenere i potenti anche con la loro conversazione. Ai tempi delle case chiuse quasi tutti i ragazzi perdevano la verginità là e quasi tutti gli uomini ci andavano senza rimorsi. Molti ci andavano in gruppo. Oggi nessuno ne parla. La maggioranza dei clienti ci va da solo. Tutto avviene in modo furtivo. Il giro di questa attività è però impressionante. Settantamila sono le prostitute in Italia e si ritiene che ci siano nove milioni di clienti, anche se è difficile fare una stima esatta del fenomeno. Il fatturato naturalmente è da capogiro. Questo prima del Covid. C’è chi vorrebbe riaprire le case chiuse; chi invece vorrebbe creare delle zone a luci rosse; chi vorrebbe che le prostitute si organizzassero con delle cooperative. Alcuni sostengono che dovrebbero pagare le tasse ed avere una pensione anche loro. Altri sostengono che la prostituzione dovrebbe essere regolamentata e legalizzata per controllare la salute delle prostitute, per far emergere il sommerso e per togliere alle mani della criminalità organizzata questa attività così lucrosa. C’è chi vorrebbe proibire la prostituzione come in Svezia; chi invece vorrebbe fare come in Olanda. Ci sono zone del mondo come in gran parte dell’Africa e dell’Asia in cui questa professione è illegale. Ci sono alcune nazioni in cui viene perseguito il cliente ed altre in cui viene perseguita la professionista. Quando fanno un talk show in cui parlano di questo problema i paragoni con altre nazioni si sprecano, ma bisogna ricordarsi che gli italiani sono cattolici, ragione per cui questo fenomeno verrà sempre analizzato, studiato, trattato in modo cattolico. Alcuni politici laici mostrano delle contraddizioni nelle loro proposte. Come ad esempio alcuni rappresentanti dello stato chiedono alle professioniste di aprire una partita Iva quando lo stesso stato italiano non tutela queste persone in alcun modo. Come si può capire il fenomeno in questione è delicato e complesso. Forse bisognerebbe pensare che il mondo intero è mercificato e in questo consumismo dilagante la massa ricerca la gratificazione subitanea. Il sociologo G. Simmel ha scritto delle pagine illuminanti sia sulla filosofia del denaro che sulle prostitute, svalutate in quanto considerate nemiche della morale piccolo borghese. In fondo ci sono molti modi di prostituirsi in questa società. C’è anche chi si prostituisce intellettualmente. In fondo che dire dei quotidiani che pubblicano tutti gli annunci delle prostitute più o meno libere? Inoltre dalla notte dei tempi c’è la suddivisione archetipica delle donne in amanti (Afrodite) e spose (Era). Ma torniamo alla prostituzione nel nostro Paese. Un tempo c’era Don Bensi che considerava i clienti degli sfruttatori e degli stupratori. Questo può essere vero per chi va con delle ragazze sfruttate dal racket. Ma che dire delle escort,delle girl e delle trans che esercitano volontariamente e liberamente questa attività? In Inghilterra ad esempio viene perseguito il cliente che fa sesso con una donna costretta a prostituirsi, mentre è legale se lo fa con una libera professionista. Sono ancora in molti a pensare che il meretricio sia una professione che umilia le donne e ferisce la loro dignità. Molti ignorano le argomentazioni del comitato per i diritti civili delle prostitute, che è formato da lavoratrici autodeterminate. Punire i clienti come vorrebbero fare alcuni sindaci non vuol dire forse riprendersela con gli anelli più deboli della catena (prostitute e clienti)?

Davide Morelli 

Lascia un commento